Il dolore come memoria
“Ahhiiiiaaaaa!”
È una delle espressioni più usate per esprime il dolore acuto, come può essere un dito schiacciato nella porta… ne sanno qualcosa i bambini che per conoscere il mondo e se stessi si trovano ad imparare anche attraverso il dolore.
Il dolore è difesa, viene definito come un’esperienza sensoriale; ognuno di noi lo vive in maniera diversa seppur coinvolti gli stessi meccanismi di percezione, trasmissione ed elaborazione.
Non è semplice parlare di dolore, pertanto in questo contesto ci focalizzeremo sul dolore acuto e dolore cronico. Dal punto di vista scientifico possiamo considerare il dolore in base alla natura, alla localizzazione e alla classificazione temporale. È interessante sapere che si tende a definire il dolore acuto in base all’intensità, mentre dal punto di vista medico si parla di una lesione recente, come ad esempio ad una estrazione dentaria. Il dolore cronico, invece, oltre alla classificazione temporale che va dai 3-6 mesi, a volte anche anni, ha un impatto sulla qualità della vita della persona perché altera le capacità fisiche, emozionali e lavorative.
Come può la natura supportarci in questa esperienza?
In natura sono presenti diverse piante che agiscono a più livelli della percezione dolorifica. Meno conosciute sono ad esempio:
La Copaiba nota come “piccola farmacia” per la sua versatilità e le molteplici azioni che svolge grazie ai numerosi terpeni, quali il cariofillene ed altri idrocarburi, che le conferiscono una potente azione antinfiammatoria e antidolorifica.
Wintergreen: “inverno verde” di cui ammiriamo le lucenti bacche rosse e la delicatezza dei suoi fiori, ricca di salicilato di metilene, gaultherina, acido benzoico e antocianine che, grazie a specifici meccanismi d’azione come l’inibizione della sintesi dei principali mediatori dell’infiammazione, agiscono a livello del dolore.
Acmella il cui fitocomplesso contiene spilantolo, un isobutilammide responsabile delle proprietà miorilassanti, antidolorifiche, antinfiammatorie, antinevritiche e antireumatiche con delle indicazioni ampie in caso di malattie acute e croniche.
Questi alcuni esempi di come la natura e l’uomo, con lo studio, la ricerca e le giuste metodiche di lavorazione possano offrire un supporto alla salute e al benessere delle persone.